S'incontrano ogni anno sul finire di febbraio in uno dei tanti palazzetti sparsi per la Penisola, in perfetta tenuta da gioco. Giocatrici e tecnici, tutti sul parquet per studiare l'ultima parte della lezione, sotto lo sguardo attento dei dirigenti che li accompagnano. Tema del ripasso la Arena Cup, Final Four di Coppa Italia. Appuntamento cristallino in scena anche quest'anno a Perugia, dove tra prove, controprove e sorrisi si cerca di stemperare la tensione dell'attesa.

Non è, come potrebbe sembrare, il consueto raduno promosso per suggellare la conclusione di una competizione, ma qualcosa di molto di più definito. E' l'evento per eccellenza, quello che racchiude il meglio di una manifestazione, seconda per interesse soltanto ai Play Off scudetto, dei quali è l'anteprima di lusso.

Quattro le squadre finaliste e tutte con identiche ambizioni, che sono poi quelle di arrivare il più avanti possibile. Non è soltanto la Despar Perugia, che gioca in casa, a nutrire una simile speranza, vi è anche la Medinex Reggio Calabria, protagonista del campionato dove, solitaria, guida la classifica e che qui a Perugia vorrebbe assaporare la prima grande gioia della sua giovane storia. E poi la Phone Limited Modena che si ripresenta ad una Final Four di Coppa Italia a distanza di tre anni e farà il possibile per dare al suo tecnico Jenny Lang Ping la soddisfazione di vincere la Coppa anche come allenatrice, dopo averla vinta da giocatrice, sempre con la squadra di Modena, nel 1989. E c'è anche la Cermagica Reggio Emilia con la sua storia, che è anche un po' quella della pallavolo femminile, che, dopo aver chiuso la strada della finale alla scudettata Foppapedretti, si presenta con rinnovato entusiasmo per dire la sua.

Un lotto di contendenti qualificato anche per quest'ultimo atto della Coppa Italia numero 22 nuovamente accompagnata da uno sponsor di prestigio qual è Arena Italia. Sarà una Final Four tutta da seguire perché tra le partecipanti non vi è una candidata già predestinata alla vittoria, ma quattro pretendenti che idealmente partono sulla stessa linea.

E questo è motivo non solo di curiosità, perché al meglio in fatto di giocatrici si uniscono anche incertezza, attesa e spettacolo.